Non è un momento da poco. E' qualcosa che succede, in genere, solo una volta all'anno ed è per questo degno di nota.
Pensavo si fosse ormai estinto in me quel sentimento, credevo non ci fosse più quella scintilla per cui ci si abbandona a quell' istante, perché tanto mi dico che ho pensato tante di quelle volte a ciò che desideravo e alla fine non è mai successo niente, anzi, a volte, mi sono caduti tanti di quei mattoni in testa...Ma no, invece no, ogni anno ci casco e spero...spero come una bambina che qualcosa possa cambiare come per magia.
Il problema che si pone è, però, sempre lo stesso. Cosa desidero veramente? E un pò lo chiedo anche a voi: "Cosa desiderate?" Perché di un oggetto che desideriamo ci possiamo anche togliere lo sfizio, quello passa e va, ma più difficile è pensare cosa desideriamo possa cambiare per noi stessi e per gli altri come persone . E poi potremmo anche sbagliare, in questo senso, auspicandoci qualcosa di cui non possiamo conoscere le conseguenze.
Lo so, lo so è troppo più grande di noi, eppure vorrei che qualcosa cambiasse. Ci sono situazioni in cui non mi ritrovo più, sento discorsi là fuori che non hanno né capo né coda, gente che si lamenta senza capire l'origine della sua lamentela, situazioni fuori ogni logica comprensibile, voci confuse, rumori scomposti di una società che si comprime su se stessa in cerca di non si sa bene cosa. In definitiva ho paura e in genere si ha paura di ciò che non è famigliare o lontano dal nostro sentire. E nonostante questo, ho voglia di capire e di ascoltare e non mi va di rimanere in disparte e puntualizzare solo quello che non va bene intorno a me.
Ecco adesso so cosa devo chiedere quando spegnerò le candeline...ma non ve lo dico neanche sotto tortura, altrimenti non si avvera!