giovedì 21 marzo 2013
Storia di un corpo
Ci sono giorni in cui sentiamo di dover essere più indulgenti con noi stessi, giorni in cui preferiamo soprassedere sui nostri difetti o sulle nostre carenze. E' giusto, ogni tanto...
"Non è colpa mia se sono così insopportabile, dipende dalla mia infanzia!"
"Non createmi dei problemi su questa cosa. Tutto parte dal rapporto con i miei genitori"
"Io sono fatto così...è nei miei geni!"
Chi non ha detto o pensato queste cose almeno una volta nella vita. Beh, che dire, erano tutti degli alibi. Tutti espedienti, insomma. Se volete veramente appellarvi a qualcosa che va al di là della vostra portata o della vostra volontà, prendetevela con qualcos'altro la prossima volta.
Grazie a questo libro ho imparato che ciò che davvero ci influenza, anche se noi vorremmo andare in un'altra direzione, è il corpo. Sì proprio lui, questo sconosciuto, che quando meno ce lo aspettiamo ci spiazza, ci delude perfino, proprio quando vorremmo dare il massimo.
Questo per me è stato il messaggio del libro che sto leggendo:
STORIA DI UN CORPO- Daniel Pennac- editore Feltrinelli
Un libro che ho cominciato a leggere a Natale e che poi ho interrotto per un pò. L'ho ripreso proprio oggi e sono stata risucchiata di nuovo in quel vortice di emozioni che Pennac riesce ad esaltare al massimo. Eppure lo scopo è proprio quello di andare oltre le emozioni e fare un dettagliato racconto (nello stile di un diario vero e proprio) dello sviluppo del corpo del protagonista.
Un uomo lascia come testamento alla propria figlia un diario in cui ha annotato gli anni dello sviluppo e della decadenza del proprio corpo dall'età di 12 anni fino alla morte.
Commovente. Una testimonianza senza fronzoli e senza indugi che va al sodo, trattando di argomenti anche apparentemente frivoli (o volgari come dir si voglia!), come quando il protagonista fa l'elenco di quante volte è andato in bagno o quante volte ha fatto l'amore o quante ore ha dormito. Tutto però si fonde bene nel contesto e crea un'armonia in questo racconto di contrasti e contraddizioni.
Sul retro della copertina c'è poi una frase che non ti lascia scampo: "Un romanzo fortemente raccomandato a tutti quelli che hanno un corpo".
Pennac è un autore che si legge con piacevolezza. Che usa frasi concise, ma ad effetto, che ti cattura e ti spiazza sempre. Io e mio marito siamo ormai degli appassionati dei suoi romanzi e anche questa volta credo proprio che non rimarremo delusi.
Questo è un libro che potete iniziare, lasciare, prendere, riprendere, perchè è in forma di diario con date e riferimenti, perciò non ne perderete la magia strada facendo.
Quindi, da oggi in poi non appellatevi a scuse senza senso quando le cose vi andranno male, dite semplicemente:
"Ehi, sono io, questo è il mio corpo e anche questa volta mi ha lasciato per strada!". Forse anche gli altri si sentiranno più compartecipi.
BUONA LETTURA!
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento