giovedì 5 settembre 2013

Uno, nessuno, centomila.


Che salti mortali hanno fatto le nostre mamme! Adesso che sono mamma anch'io, me ne rendo conto. Cosa non hanno fatto per assicurarci la serenità. Hanno persino cercato di cambiare la realtà, di modificarla e plasmarla come più potevano, tutto per farci sentire speciali. Certo non tutte le mamme sono così, ci sono anche mamme che ti smontano, che ti amputano l'anima, che ti fanno sentire un inetto e dicono pure che lo hanno fatto per il tuo bene. Sbagliano. Sono umane.

Ma da qualche parte, comunque, esiste sempre qualcuno che ci fa sentire speciali. Che ci fa stare bene. Possono essere amici, compagni di vita, anche persone incontrate casualmente. C'è sempre qualcuno che può farci sentire così importanti da pensare che forse tutti i nostri sforzi non sono stati vani, che ne valeva la pena, che tutto quello che ci è successo alla fine aveva un senso.

Ma proprio quando hai imparato ad inebriarti del dolce profumo della completezza, arriva sempre qualcosa che ti fa cadere. Tutta quella struttura cede. Ti eri solo illuso di essere una persona speciale, perché come te ce ne sono centomila là fuori con le tue stesse esperienze, con la tua stessa sofferenza, con la tua stessa voglia di migliorare. Non sei unico, non c'è proprio niente di particolare in quello che fai. La tua vita potrebbe essere la fotocopia di quella di tanti altri, quindi perché differenziarsi? Perché cercare di migliorare, perché lottare, se i casi della vita sembrano inevitabilmente portarci sempre sulle stesse strade già percorse da altri prima di noi?

Arriva il momento in cui ci rendiamo conto di essere sostituibili anche nelle vite di quelle stesse persone che ci hanno fatti sentire speciali. Che ironia!- "Se non ci fossi io? Ci sarebbe qualcun altro!".
Terribile vero? Ma questo è il mondo che va avanti, il pianeta Terra che continua a girare con o senza di noi, la Natura che sopravvive e si trasforma con o senza la nostra presenza. Tutto scorre, indipendentemente da noi e dal nostro volere. Eppure continuiamo a lottare per esserci e per esistere, per affermare ancora una volta che siamo noi con il nostro nome e cognome, con il nostro pensiero e con le nostre azioni. Che paradosso!

Possiamo rassegnarci al nostro destino? Possiamo accettare questa realtà? Anche se la nostra visione delle cose è davvero miope, non potremo mai esimerci dal voler affermare la nostra unicità, a volte anche vantandoci di ciò che abbiamo detto e fatto.
Amiamo sbagliare, amiamo sentirci umani.