lunedì 19 dicembre 2011

Di ritorno

Rieccomi dopo un paio di settimane intense. Alcuni di voi sapranno che sono reduce da una festa di compleanno organizzata per mio figlio, proprio in questi giorni di paranoia generale. E' stato divertente perchè si è creato un momento di condivisione molto bello, ma anche stancante perchè non c'è niente di più "spaventoso" di un'orda di bambini vocianti in un tranquillo sabato pomeriggio!

Ma ho dovuto rivolgere la mia attenzione anche ad altro. Queste sono state settimane intense anche per il fatto che ho partecipato ai cosiddetti "open day" offerti per i genitori dei futuri allievi delle scuole primarie. Dei momenti di incontro fra genitori ed insegnanti, atti a far conoscere le offerte formative di ciascun istituto.
Che dire...uno spasso! Dapprima mi sono detta:"Quale occasione migliore per saperne di più su questo argomento così spinoso per ogni mamma". Poi mi sono dovuta ricredere perchè si sono accumulati diversi fattori che hanno reso difficile la valutazione delle scuole.
Siamo partiti, io e mio marito, con la lista delle scuole tra le mani, dalla più lontana alla più vicina, con i migliori presupposti. Poi, approcciati qualche giorno fa nei corridoi della scuola, ci è stato fatto un discorso ben preciso dalla maestra dell'asilo: "Mi raccomando, ricordatevi che i bambini sono fragili, specie nei primi giorni di scuola e che è utile che abbiano alle spalle un gruppo ben consolidato..."
Gruppo consolidato? Insomma siamo considerati un pò dei genitori degeneri a non valutare di mandare nostro figlio nella scuola elementare dove andrà la maggioranza dei bimbi dell'asilo, perchè gli togliamo dei punti di riferimento.
Bene, sarà per il mio spirito indipendente, sarà perchè ho altri criteri di valutazione, ma questo fattore non mi ha convinto neanche un pò. Anzi era l'unico che non avrei neanche immaginato di affrontare.
Non ho mai creduto nei gruppi, li ho sempre considerati deleteri e a dire la verità trovo che siano anche limitanti per lo sviluppo emotivo delle persone, ma molti mi hanno anche fatto notare che sono un'asociale e che non ho i necessari criteri di discernimento perchè sono cresciuta figlia unica un pò ombrosa ed introversa. Sarà vero? Come sempre non ho risposte definitive, ma mi consolo nel fatto che non mi fermo mai alla prima impressione, cerco sempre di scavare anche laddove tutto sembra ovvio. Mi consolo pensando che mio marito, pur diverso da me nei modi e nei tempi, mi ha appoggiato in questo cammino e quindi mi sento confortata nel mio pensiero.

Nel frattempo il Natale si avvicina. Prima ci sarà la recita all'asilo e poi ci sposteremo a Torino per le vacanze...si preannuncia un periodo "pieno"...
BUONE FESTE A TUTTI VOI CHE MI SEGUITE!

mercoledì 7 dicembre 2011

11 dicembre- Se non ora quando (parte 2a)

Perchè indire un'altra manifestazione contro uno status quo ormai decaduto? Bella domanda. Me la sono posta anch'io, ma mi sono dovuta ricredere leggendo gli intenti del movimento conosciuto largamente come SNOQ. Proprio ora, in un frangente così critico, nel quale si sposta l'attenzione più sul tecnicismo e la forma e poco si fa per venire incontro alle esigenze del singolo, si può dare un messaggio diverso. Un "pro" invece che un "contro."
Questo incontro dell' 11 dicembre, sembra più un'esigenza per ribadire che non si può pensare ad una società senza donne. Negare il loro valore significa negare noi stessi, le nostre origini. Perchè tutto parte dal microcosmo famiglia di cui le donne sono le protagoniste assolute. Senza il loro operato non vi sarebbe un "collante", un collegamento fra il dentro (la famiglia) e il fuori (la società).
Il messaggio che si vuole lanciare è in sostanza di pensare un futuro dove le donne possano essere rappresentate in maniera adeguata e dove possano essere partecipi più che mai di questa società in continua evoluzione. Questo significa,nel concreto, incentivi all'occupazione femminile, aiuto economico in maternità, strutture che facilitino il coniugarsi della vita privata con quella pubblica (asili, scuole).
Un incontro propositivo, dunque, per fare il punto della situazione e per dire a noi stesse e al mondo:
"Mai più senza donne!"

Maggiori dettagli li trovate su questo link:
http://www.senonoraquando.eu/?p=5538