mercoledì 23 maggio 2012

Ancora una volta...



Gli occhi di Melissa ci osservano
sbigottiti, pietrificati,
come gli occhi di chi non sa che succede, che succederà.
E noi siamo qui impotenti, ancora una volta a non poter spiegare l'inspiegabile.
Che un giorno una madre non ha più potuto rivedere la figlia,
che una comunità intera si è sentita in un vuoto morale senza precedenti,
che chi dovrebbe vigilare non ha più i mezzi per farlo.

Non voglio pensare che siamo di fronte a uno dei tanti misteri d'Italia, ma da come si stanno sviluppando gli eventi sembra che tutto, ANCORA UNA VOLTA, passerà in sordina e sarà uno di quegli eventi di cui ricordarsi ogni tanto in qualche squallida trasmissione televisiva.
Spero, ovviamente, di essere smentita...

venerdì 4 maggio 2012

Castello D'Albertis: fra meridiane e narghilè


Il primo maggio, in una giornata uggiosa che faceva più pensare all'autunno che alla primavera imminente, presa dallo sconforto, mi sono buttata su internet alla ricerca di qualcosa da fare. E' sembrata più ovvia l'opzione della visita ai musei, vista la giornata, e così mi sono convinta a visitare il Castello D'Albertis qui a Genova, dove molti di voi sapranno che mi sono trasferita.
Davvero un castello particolare questo. Lascio a voi la ricerca su Wikipedia per quanto riguarda i cenni storici. Posso dirvi che è appartenuto fino agli anni '30 a Luigi Maria D'Albertis, un capitano particolarmente interessato a visitare il mondo, un uomo che ha fatto della sua residenza manifestazione di un pensiero, ovvero ricerca di tutto quello che è diverso e lontano da noi.

Già all'entrata si nota un vero mix di stili architettonici, un "meticciato" che raggiunge la sua massima potenza all'interno, dove l'architettura neo-gotica si fonde con l'esotico. Il capitano amava attorniarsi degli oggetti che amava di più e dei souvenirs che si portava dietro dai numerosi viaggi. E poi amava leggere tutto ciò che vi fosse in circolazione su geografia, antropologia, sociologia (la biblioteca è ben fornita!)


Un percorso interessante, insomma, alla scoperta delle culture del mondo, ma anche un messaggio simbolico alla nostra società: il futuro si basa sulla globalizzazione.
So che questa parola può risultare negativa  ai più, ma pensiamo veramente che i particolarismi e i provincialismi possano portarci da qualche parte? Per me globalizzare non significa affatto dimenticarsi di ciascuna cultura, ma dare il giusto spazio ad ognuna di esse.Tutto però deve essere spostato sul fatto che viviamo inevitabilmente in un mondo meticcio, dove la sopravvivenza si fonda sulla mescolanza di culture, non sull'isolamento. Questo almeno è il mio pensiero...

Corridoio di passaggio(da qui si accede all'esposizione dedicata al Sud America)


Da vedere assolutamente la Sala delle Meridiane di cui d'Albertis era un vero appassionato. Pare che nella residenza ce ne siano ben dieci progettate da lui.
Vi consiglio anche la Saletta Turca con rimandi esotici negli arredi e la cabina in cui il Capitano amava dormire, una perfetta ricostruzione della cabina di una nave.

Non perdetevi poi la vista dalle balconate...si vede un pò tutta la città. Una bella visuale sul mare espressione di libertà e viaggio verso l'ignoto.
Allora, insomma, in questo caso si può proprio dire che GLOBAL IS BETTER!

Un totem