sabato 2 febbraio 2013

Il mito della meritocrazia



Da alcuni giorni circola l'inquietante notizia del calo degli studenti universitari. Pare che il calo sia piuttosto consistente, che addirittura, per dirla in numeri, è come se fosse scomparso un intero ateneo. Non solo. Dai dati emersi dall'ultimo censimento si deduce che qualcosa come il 37% della popolazione italiana abbia come titolo di studio esclusivamente la licenza media.
Dati che di per sè fanno accapponare la pelle solo a pensarci e che inevitabilmente ci gettano nel più profondo sconforto. Di certo non siamo una società preparata. Non preparata intellettualmente e quindi sicuramente non pronta ai cambiamenti della cosiddetta "era digitale".

Che dire, non ci possiamo stupire di coloro che ci governano, nè di coloro che negli ultimi anni hanno avuto una qualche influenza sulla nostra società. Ognuno ha i potenti che si merita. Se la Libia aveva Gheddafi o se l'Iraq aveva Saddam, ci sarà un motivo. Ogni governante si trova al potere perchè gli è stata data un'occasione. In primis dagli eventi e successivamente dal popolo o meglio la sua manifestazione/rappresentazione.

E allora largo alle igieniste dentali e alle soubrette, ai presentatori e ai parvenu che vogliono ottenere cariche pubbliche. C'è posto per tutti! Dimenticatevi degli studi, della fatica, dei sacrifici. Non servono a nulla. Serve l'opportunità, la visibilità, la fortuna e soprattutto scendere ai "giusti" compromessi.
E a che serve l'Università se puoi diventare una star della TV e poi, passo successivo, farti notare nei posti giusti, far parlare di te sui giornali?
Poi ci sono vari livelli. Per esempio si può anche diventare degli intellettuali. Si possono scrivere libri di spessore senza arte nè parte, farsi invitare alla trasmissione buonista di Fazio, magari andare su La7 e dimostrare così di essere una grande mente al di sopra delle parti. Ma poi si può anche farsi ospitare dalla Barbara D'Urso e dimostrare di essere popolari. Essere tutto e il contrario di tutto.

Tutti possono essere quello che vogliono perchè in fondo la vera sostanza non esiste, è fatta per personaggi del passato che si appellavano a qualcosa per noi di sconosciuto: GLI IDEALI.
Ma cosa sono? Ragazze, a che cosa servono questi ideali se tanto oggi puoi studiare per anni e, nonostante tutto, finire a  fare la cassiera in un discount con una paga da fame? Ragazzi, a che cosa serve oggi la laurea se tanto si finisce tutti nel mucchio, anonimi, un numero che paga le tasse?
Allora, ragazzi, rassegnatevi, dimenticate la meritocrazia, perchè chi lavora di più non ottiene di più, chi è corretto non viene nè premiato nè celebrato, chi persegue l'etica lo farà a suo rischio e pericolo. Ah, e dimenticavo, non esiste futuro.

2 commenti:

  1. Risposte
    1. E' vero, purtroppo i dati sono sconfortanti...toccherà alle nuove generazioni reinventarsi e non sarà facile...
      Grazie di essere passata a trovarmi!

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