giovedì 2 maggio 2013

L'utile e il giusto



Questo è un paese anomalo. E mi direte: "Lo sapevamo già!". Già lo sanno tutti, ma io non riesco ancora a fare i conti con le sue contraddizioni. E penso- "Sarò l'unica a pensarla così?"

Questo è un paese dove i termini Italia e Italiani NON vogliono dire la stessa cosa. Dove gli abitanti non si sentono facenti parte del territorio in cui vivono.
"Eh, ma io sono di Salerno!"-mi diceva qualche tempo fa un amico campano
"Vuoi mettere la differenza con Napoli?"
Ma poi vuoi mettere un Pisano e un Fiorentino nella stessa stanza? E poi i Lombardi non sono mica tutti uguali. Che dire dei Bresciani e poi Bergamo alta, Bergamo bassa?
Insomma, tutti ci sentiamo detentori della nostra piccola verità nella nostra piccola realtà e poi ci stupiamo perchè in Europa non ci capiscono e ci guardano strano...

Questo è un paese dove il Ministro per l'Integrazione divide invece di unire. Dove il suo essere nera e sottolineo nera e non "di colore", come i buonisti benpensanti la definiscono, non può fare il Ministro come Dio comanda perchè viene continuamente etichettata e criticata con toni razzisti che non risalgono neanche al Medioevo, ma che fanno parte di un periodo oscurantistico ben più atavico.
La Ministro Cècile Kyenge non è solo rea di essere donna in un ambiente che fino all'altro ieri era prettamente maschile, ma è anche...nera! Cavoli, nel 2013 non credevo ci si dovesse ancora confrontare con l'idea che i neri sono degli ignoranti appena scesi dall'albero della palma. Però!

Questo è un paese dove si passa più tempo a parlare dei carnefici che delle vittime. Mentre una povera ragazza piange e si dispera al capezzale del padre carabiniere colpito da un colpo di pistola senza un perchè, mentre faceva il suo dovere, mentre difendeva le istituzioni, si perde tempo a capire la psicologia del disgraziato che gli ha sparato a bruciapelo. Ci interessa di più conoscere i risvolti della sua vita: perchè era così disperato? Perchè la moglie non gli è stata vicino? Perchè lo Stato non ha capito? Perchè non gli facciamo anche una carezzina già che ci siamo? Poverino...aveva perso il lavoro lui, era depresso...già, come se questo lo autorizzasse un giorno ad ammazzare senza pietà delle povere persone che avevano la sola colpa di trovarsi là, a Palazzo Chigi nel posto sbagliato al momento sbagliato.

Io vivo qui come voi in questo paese. Potrei andarmene domani da questo sfacelo, ma non lo faccio. Perchè, direte voi? Perchè ancora credo che al di là dell'utile esista qualcosa di più importante, il giusto. In un paese imbarbarito in cui vale tutto e il contrario di tutto, dove al sogno, la bellezza, il senso della visione si è preferito dare spazio all'opportunismo, la furbizia, la legge del più forte (ovvero di quello che urla di più), io voglio esserci, anche come minoranza, a ribadire il mio pensiero, a dire a tutti che esiste qualcosa di diverso, che la vita vera non è quella che viene descritta in TV, che anche nella minoranza si può fare un gran frastuono. E allora io voglio dire tutto questo oggi, in questo paese anche con una vocina flebile, quasi sussurrata. Non importa cosa succederà, io intanto ci ho provato...

2 commenti:

  1. Se ti può consolare, io sono un'italiana, figlia di genitori italiani, nata e cresciuta in Italia e la mia voce è ancora meno ascoltata della tua. In più, non so con chi prendermela.
    In quanto a comportamenti da medioevo, credo che, con sfumature diverse, tutto il mondo sia paese.
    P.s. per quanto riguarda il carabiniere colpito, di lui e di sua figlia si è parlato moltissimo, mentre del carabiniere ucciso a Maddaloni lo stesso giorno, nessuno ha parlato.

    Baci e sorrisi di tutti i colori

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    1. Eh già, i comportamenti da Medioevo esistono un po' dappertutto, ma davvero tutte le volte rimango sbigottita...non riesco a credere che nel 2013 questi atteggiamenti possano ancora esistere...

      Riferendomi al carabiniere ferito di fronte a Palazzo Chigi, volevo solo dire che nei giorni immediatamente successivi ci si è preoccupati un po' troppo della psicologia dell'attentatore dimenticandosi che la priorità va sempre alle vittime...
      E' vero però, dell'altro sfortunato carabiniere si è parlato ben poco!

      Ricambio di cuore i baci e i sorrisi :-))

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