lunedì 26 settembre 2011

L'insulsa polemica


Questa sera parte la ventiquattresima edizione di un programma che non ha mezze misure o piace o lo si detesta. Parlo di Striscia la Notizia, programma che si vanta, secondo le parole di Ezio Greggio in una recente intervista, di essere un faro nell'omologato mondo del giornalismo capace di "instillare il dubbio nei suoi telespettatori". Ah però... un tempo i filosofi si occupavano del tanto disputato "tema del dubbio" come parametro per la ricerca della verità. Ora abbiamo bisogno che ce lo ricordi un personaggio come Ezio Greggio...
A parte questo, Striscia, come siparietto satirico, mi piace. In alcuni casi, grazie ai suoi servizi di denuncia, è riuscito a far concentrare l'opinione pubblica su temi che passerebbero altrimenti in secondo piano. Ma non si può più ascoltare l'insulsa polemica che si sta montando intorno alla strumentalizzazione del corpo femminile. Anche in questa edizione Ricci fa sua la campagna contro il gruppo l'Espresso e Miss Italia come mezzi mediatici attraverso cui si manifesta la denigrazione della donna.

L'argomento ormai sdoganato da ogni trasmissione di approfondimento sembra aver perso il suo reale significato. Io, come donna, non mi sento offesa dall'esposizione del corpo femminile quanto da come questo corpo viene utilizzato.
Non vi sembrano altrettanto offensive e ripugnati alcune pubblicità come quella del "Tantum rosa", del "Vagisil crema" o dei salvaslip di ultima generazione?
Poi, se esistono donne che decidono di vendere il loro corpo, non mi sento un' ipocrita nel dire"facciano pure". Del resto esiste il libero arbitrio e purtroppo la televisione è anche fatta di questo.

Preferisco sentir parlare di donne che una voce non ce l'hanno perchè realmente oppresse dalle condizioni in cui vivono per nascita, cultura, religione. Quelle sono le donne che vanno, a parer mio, più tutelate. Le veline sanno certamente quello che fanno e sembrano, per ora, farlo molto bene.

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