mercoledì 21 maggio 2014

Gli invisibili



E' imbarazzante che nonostante il progresso tecnico e tecnologico, siamo comunque rimaste le stesse ignobili creature dell'età della pietra. Insomma, tanta fatica per redimersi da uno stato di arretratezza e poi accorgersi e dover riconoscere che non si può proprio porre rimedio alla propria grettezza.
In tutto questo percorso accidentato che dovrebbe portarci, forse, alla redenzione, esistono persone disposte a cambiare e persone che, invece, si sono precluse ogni possibilità di evoluzione.
Sono questi gli invisibili di cui voglio parlare.
Non i dimenticati, i poveri, gli abbandonati, i malati. No! Coloro che la società non vuole vedere hanno ancora una possibilità di riscatto. Io intendo parlare di altre persone ancora più sfortunate. Intendo parlare dei colpevoli, sì, di coloro che si sono macchiati di colpe inenarrabili e perseverano nella colpa. Coloro che hanno sbagliato e non sono mai stati nemmeno scoperti, che vivono nell'ombra, andando contro se stessi e contro la civiltà.

Come si sente chi ha commesso un omicidio e rimane impunito, cosciente o non cosciente della sua colpa, ma comunque IMPUNITO? Come vive un truffatore, un ladro, un mercenario, una spia? Come conducono la loro vita? Me lo sono sempre chiesto, ho sempre fantasticato su quanti siano e dove siano. Magari ce li abbiamo a fianco sul pullman e neanche lo sappiamo...Questi sì che sono i veri INVISIBILI. Vivono nell'ombra, si mostrano per ciò che non sono, in realtà NON sono. Creature evanescenti, imperscrutabili, non vere.

Come vivrà chi ha ucciso, mentito, rubato? Si compiacerà pensando di non essere stato scoperto? O si torturerà nella sua colpa vivendo nella finzione di una vita non sua?
Fantastico troppo? Forse sono persone NORMALI, con una vita normale, quasi banale?

Filosoficamente parlando, queste persone sono vittime della loro colpa e in quanto tali si auto-emarginano dalla dignità umana.
La loro pena è la più severa. I loro peccati li pagano con il peccato, ovvero con la loro perseveranza nel peccato.

Milioni di casi giudiziari insoluti, senza risposta, senza un perché. Persone che aspettano invano giustizia. Ma questo è niente in confronto all'esistenza di questi disgraziati.
Tutto passa in secondo piano di fronte all'umiliazione di una vita del genere. Non so se provare pena o disgusto, ma davvero non posso concepire di vivere nella finzione.
Una vita così è solo una condanna.
 

2 commenti:

  1. Ci sono un sacco di persone che danneggiano il prossimo avvalendosi di sentenze di incredibile stupidità.

    Sono persone normalissime, e apparentemente "per bene" ma che si approfittano di mentalità retrive e leggi piene di buchi per il loro personale interesse.

    E spesso la cosa è talmente frequente da apparire normale, quando normale non è.

    Alcuni dei peggiori abomini della storia sono stati fatti in forza di legge: chi si accorgerà mai del povero disgraziato che capita negli ingranaggi di una Giustizia distorta ad uso e consumo del più furbo?

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    1. Ciao Carlo! Che dire, in questo senso non posso che darti ragione.
      Il mio intento era, però quello di soffermarmi sul concetto di COLPA. Mi chiedevo quale impatto potesse avere la colpa sull'individuo cosciente o incosciente del suo atto.
      Rimanere impuniti, secondo me, è la più grande delle prigioni al di là della Giustizia terrena.
      Provo a immaginare quale vita "a metà" stiano vivendo queste persone, senza giustificare o condannare, ovviamente, semplicemente esprimendo un mio pensiero...
      Grazie di essere passato!
      Cabi

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