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martedì 26 novembre 2013

Educare alla NON-VIOLENZA



Come sapete, ieri si è svolta la Giornata Mondiale Contro la Violenza sulle Donne . Violenza che si manifesta ormai in ogni ambito della nostra vita. Lo sperimentano già i bambini delle elementari nelle classi e molti genitori non sempre aiutano in questo. Quante volte, infatti, abbiamo sentito dire da "certe" mamme: "Se quel bimbo ti picchia, picchialo anche tu!"

La questione non è affatto semplice e le manifestazioni di ieri dovrebbero trasformarsi in occasione di riflessione. Occorre instillare un'educazione alla NON-VIOLENZA, dare cioè i mezzi alle nuove generazioni per gestire le tensioni e l'aggressività. Non ha senso colpire severamente quando si dovrebbe fare un'operazione mirata e capillare per far sì che la violenza non diventi un modo di vivere. Certo, le leggi contano eccome, devono tutelarci e devono essere chiare in ogni loro aspetto a tutela dei più deboli. Ricordiamoci che dietro donne picchiate e violentate ci sono spesso bambini disagiati che potrebbero anch'essi diventare molestatori. Per evitarlo, una delle strade possibili è quella di condannare ogni tipo di violenza sempre. Violenza significa anche insultare o attaccare chi ci passa davanti in coda alla posta, per cui è necessario dire no all'aggressività in ogni sua forma e manifestazione.

E allora educhiamo ed educhiamoci!

http://www.diregiovani.it/rubriche/il-video-del-giorno/26793-non-silenzio-giornata-violenza-women.dg

http://www.repubblica.it/politica/2013/11/25/news/femminicidio_giornata_internazionale_contro_violenza_su_donne-71881617/

martedì 13 agosto 2013

Oprah e la borsetta di coccodrillo



"Agire al meglio nel momento presente ci consente di trovarci in una posizione migliore per il passo successivo" (Oprah Winfrey)



Sembrerebbe quasi il titolo di una fiaba a lieto fine e invece il finale di questa storia è ben lontano dall'essere felice. Forse ne conoscerete già i dettagli, visto che se n'è parlato ampiamente in questi giorni. Dato che però molti, per via delle ferie, saranno impegnati in ben altre faccende che interessarsi al mondo del gossip, esporrò a larghe linee i particolari della vicenda.

Oprah Winfrey, regina indiscussa dei talk show americani, stra-miliardaria e appagata da una buona carriera cinematografica, fa una bella vacanza in Svizzera, precisamente a Zurigo. Passando di fronte ad un negozio prova il desiderio irrefrenabile di comprarsi una borsetta di coccodrillo. Entra e si imbatte in una commessa alquanto maleducata. Tutto potrebbe finire qui, peccato che poi questa storia si trasformi in un caso di razzismo denunciato addirittura in diretta tv. Già, perché la maleducata commessa, tra l'altro italiana, ha la malaugurata idea di far notare alla signora Winfrey che la tanto agognata borsetta era troppo costosa per le sue tasche...

"COSA?! Ha osato dire che io non posso permettermi la borsetta? Ma chi si crede di essere? Non sa ovviamente chi sono!"- avrà pensato nella sua testa la signora Winfrey.

E allora come trasformare l'umiliazione in qualcosa di eclatante, qualcosa che abbia il massimo clamore? Ecco la risposta di questi giorni. Solo così si può spiegare la più ridicola delle vicende, una vicenda che poteva benissimo essere archiviata come uno spiacevole incidente. No, la signora Winfrey decide di appellarsi alla più terribile delle accuse, quella di razzismo.

Ebbene, se ogni volta che incontriamo qualcuno di antipatico e spiacevole non sappiamo come fargliela pagare, ora abbiamo la risposta: lo denunciamo per discriminazione.

Ora, nessuno di noi sa esattamente quello che è successo, ma al di là di questo, ammettiamo per un momento che sia successo, pensiamo veramente che la discriminazione si manifesti in questo modo?
Perché davvero allora abbiamo perso la bussola! Il razzismo è una cosa seria e credo che la signora Winfrey si dimentichi di essere una privilegiata, che molti altri lottano ogni giorno per i diritti basilari di rispetto e uguaglianza. Io non sono stata immune da discriminazioni, tuttora sono vittima di pregiudizi per via delle mie origini, ma non mi sono mai sognata di farne il mio alibi, perciò mi viene da ridere quando sento parlare di razzismo dalla stra-miliardaria Oprah....

Le parole hanno un peso, un valore e non vanno sventolate a vanvera, questo proprio perché nel mondo vale tutto e il contrario di tutto. Vanno soppesate e collocate nei giusti contesti. Io sto dalla parte dei deboli, di coloro che non hanno voce né mezzi per farsi rispettare. Verso questi soggetti dobbiamo volgere il nostro interesse e non a chi vuole portare acqua al suo mulino, magari per qualche desiderio di notorietà.

mercoledì 24 luglio 2013

Crisi? Ma quale crisi!



Di ritorno da alcuni giorni di vacanza brevi, ma intensi durante i quali non ho quasi mai acceso la tv o letto le notizie, devo constatare che tutto è cambiato. Eppure mi sembrava che le cose non fossero destinate a cambiare così drasticamente. Ma ecco che il telegiornale mi dà prova della mia ignoranza.

Dovevo immaginarlo che ero rimasta indietro. Basta che mi distragga un attimo e guarda qui cosa succede. Come non ho fatto ad accorgermi che la crisi era finita!
Perché è finita vero? Le reti RAI ce lo confermano a gran voce. Non si parla più di gente che si suicida per i debiti o dell'alto tasso di disoccupazione, né tantomeno del numero di giovani che hanno già lasciato l'Italia per cercar fortuna all'estero. No, le notizie ormai sono cambiate. Questa è roba vecchia! Mi vien da dire che forse appartiene già al passato.

Il vento è cambiato! Basta piangersi addosso! Perché tutti i media sono andati già oltre. Si parla solo più del "Royal Baby" e dello "Scandalo Kazako". Vuol dire che tutto il resto è a posto, vero?

Ditemelo, confermatemelo voi, perché non ci sto capendo più niente. Fatemi capire. Dunque, in questo frangente politico- economico, non mi devo più preoccupare di quello che verrà. Chi lo avrebbe mai detto? Possiamo permetterci di parlare del futuro erede al trono britannico e magari titillarci la mente con qualche intrigo internazionale vecchio stampo. Gli ingredienti ci sono tutti per sognare e lasciarci andare...
Basta crederci...

Milioni di italiani passano notti insonni aspettando di conoscere il nome del neonato reale. Che sogno! Che bello vedere le immagini della nursery o del lettino dove dormirà, potevamo farci mancare anche questo?
E poi non ci fa sognare un nome come quello di Alma Shalabayeva? Sembra uscito da un romanzo di appendice. E non ci fa forse intrigare questa vicenda di passaporti veri o falsi che siano e elementi di spionaggio alla Hitchcock?
Bene, bene, il peggio è passato. Cari italiani non vi angosciate più, andate al mare, non vi rimane altro che sognare!

 

martedì 21 febbraio 2012

Festival: alcuni bilanci sul paese e sulla tv



Il Festival di Sanremo è come l'odore di fritto: è difficile liberarsene! Io ho cercato con tutte le mie forze di liberarmene, ma non ci sono riuscita pienamente. La mia testa è stata invasa da pensieri che credevo ormai un pò "passè" ed anche di scarsa rilevanza. Cercavo di chiedermi:"Ma perchè mai si dovrebbe essere interessati da un fenomeno di costume ormai privo di stimoli?"
E invece no. Anche questa volta sono stata smentita nelle mie convinzioni. Perchè è facile fare gli snob e dire che certe cose prive di importanza non ci riguardano. Insomma anche le cose più banali hanno bisogno di un riscontro e pretendono delle risposte/conferme nella nostra testa.
E così ho deciso di seguire la prima puntata e l'ultima. Ho cercato tante volte di non storcere il naso e mi sono perfino imposta di non fare zapping. E'stato un "tour de force"!
Sono arrivata ad una conclusione: il Festival è un programma discutibile (può piacere o no), ma non manca mai di darci uno spaccato della società in cui viviamo.

Ho anche capito 3 cose, tra le altre che preferisco tenere solo per me:

1) Questa Italia è un paese che tramanda le sue tradizioni. E' fatto di vecchi al servizio dei vecchi e non mi riferisco solo ai vecchi anagraficamente, ma anche a coloro che sono rimasti, loro malgrado, ancorati al passato incapaci di esercitare la propria immaginazione, incapaci di vedere altro se non le proprie ragioni.

2) Questa Italia  è un paese moderno e si vanta di essere innovativo  nel momento in cui mostra in video la farfallina tatuata sull'inguine di una valletta, il cui obiettivo nella vita è quello di "provocare".

3) Questa Italia è un paese credibile, perchè ha un servizio pubblico equo e imparziale, che ci rappresenta tutti e che risponde alle nostre esigenze. Riesce ad attuare tutto ciò, trasmettendo gli stessi programmi di trent'anni fa.

Come avrete capito sono ancora confusa da tutto quello che ho visto.
A tirarmi su di morale ci sono state, per fortuna, le canzoni che mi sono sembrate di discreto livello. Inutile dire che sono felice che abbiano vinto tre donne... 




E poi che dire degli arguti interventi di Rocco Papaleo? Semplicemente fantastico!